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Il mosaico di Michele e Leonardo

L’ho conosciuto qualche giorno fa alla fiera della Ronza, Michele Laino, una delle più antiche fiere d’Europa. Si tiene a Campana (CS), ai piedi della Sila Greca, da quasi 600 anni nel mese di giugno e, nonostante il trascorrere del tempo, riesce ad essere ancora foriera di incontri. Ha i capelli e gli occhi neri come i meridionali più puri. Ha vissuto per 8 anni a Roma, facendo il fisioterapista, prima di decidere di fare la Calata.
Ha deciso di chiamare così il suo viaggio di ritorno a piedi da Roma ad Albidona, diventato anche un blog, il bellissimo borgo di cui è originario che affaccia sull’alto Jonio Cosentino. Michele è partito a piedi, zaino in spalla, a metà aprile da Roma per giungere ad Albidona il 29 maggio attraversando Lazio, Campania e Basilicata. Ma quale è stato il movente? Cosa lo ha spinto a intraprendere questo percorso? “La consapevolezza – mi spiega – che quello non era il mio posto nel mondo e né i soldi, né un lavoro gratificante avrebbero mai cambiato questo mio malessere.” Michele a Roma aveva un lavoro e nessun problema economico, non è stato costretto a tornare, come succede a molti che partono illudendosi di trovare il paradiso altrove e poi tornano delusi e sconfitti. No, lui ha fatto una scelta serena e consapevole, come in pochi hanno il coraggio di fare. Perché senza questa consapevolezza il ritorno può essere comunque una delusione. “Tornare giù significa cambiare il tuo punto di vista, vedere il buono lì dove non lo vedevi prima di partire, vedere possibilità nello stesso luogo che hai lasciato proprio perché di possibilità sembravano non essercene.E’ veramente raro trovare una tale consapevolezza, mi ci sono ritrovato, perché è lo stesso ragionamento che feci io quando nel 2004 decisi di tornare da Rimini in Calabria per creare Orme nel Parco. Torni consapevole del fatto che in quei pochi anni in cui sei stato fuori è cambiato poco o nulla, non devi aspettarti molto, devi solo rimboccarti le maniche e darti da fare. Per Michele la crisi economica è un’opportunità: “credo che questo sia l’unico periodo storico che possa consegnarci possibilità di sviluppo. La crisi economica crea opportunità parallelamente ai fallimenti e mai come ora si è registrata una certa voglia di rivalsa nelle giovani menti meridionali, che hanno imparato l’audacia ed il rischio, appannaggio fino a poco tempo fa del Nord, e li hanno uniti alle loro grandi capacità.
E durante quei 600 km percorsi a piedi, per tornare in Calabria, Michele ha raccontato nel suo blog storie di resilienza, di riscatto, di rinascita nelle 27 tappe che, come i tasselli di un mosaico, il suo viaggio ha toccato, per raccontare e dimostrare come facciamo con Ereticamente, che è proprio lì dove la terra sembrava più arida che è spuntato un germoglio di rinascita.
E’ difficile trovare un eretico figuriamoci due in una stessa famiglia. E invece anche il fratello di Michele, Leonardo, ha fatto le sue scelte. Lui è rimasto ad Albidona e qui, dopo essersi diplomato come maestro d’arte, specializzato in creazione e decorazione tessile, ha aperto un laboratorio artigianale dove utilizza le tecniche di mosaico più pregiate e minuziose per creare veri e propri capolavori artistici. Leonardo dà lavoro a tre dipendenti e ci tiene a sottolineare che il problema principale degli imprenditori calabresi è che non danno dignità ai propri dipendenti. Nel 2009 un viaggio in Cina gli ha consentito di tornare in Calabria, come il fratello, con un bagaglio di esperienze che gli ha permesso di ricominciare dalle sue radici. Furono proprio i contatti con l’Oriente ad ispirare ai Greci i loro primi mosaici di ciottoli colorati tra l’VIII e il VII secolo a.C. “Dopo un’intensa ricerca sul mosaico antico Greco, Romano e Bizantino presente in ottimo stato nei ritrovamenti archeologici della zona, mi sono avvicinato all’arte del mosaico. Gli affascinanti simboli di una grandiosa civiltà mi hanno spinto verso le tecniche di mosaico più pregiate e minuziose” scrive sul suo sito.
Michele e Leonardo partendo da esperienze diverse e unendo ciascuno le proprie tessere hanno composto un mosaico raffigurante la stessa immagine, quella della loro terra, che col tempo ha assunto contorni sempre più definiti. Saranno entrambi tra i protagonisti del VI Raduno delle Imprese Eretiche.

Massimiliano Capalbo

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