Sono impressionato, e contemporaneamente profondamente deluso, dall’improvvisazione con cui Grillo continua ad affrontare gli appuntamenti con i suoi elettori. Un’improvvisazione che all’inizio (in campagna elettorale) sembrava dovuta alla rapidità con cui il M5S decise di presentare delle liste proprie e che, invece, a ben vedere è caratteristica sua e dell’intero staff che lo affianca.
Chi conosce Grillo e ha potuto condividere dei momenti di vita quotidiana, insieme con lui, me l’ha descritto come una persona estremamente pigra (come la maggior parte delle persone agiate), dunque incapace di dedicarsi con impegno e questa pigrizia si riflette anche nei suoi interventi che sono sempre superficiali e improvvisati, che continuano ad assomigliare a degli sketch più o meno comici quando invece dovrebbero diventare ormai dei momenti di sintesi e di rilancio dell’attività del suo Movimento. Il paradosso è che mentre il suo Movimento cresce in qualità e capacità lui resta fermo al palo, rimescola argomenti già utilizzati e ormai obsoleti e non riesce a spostare la linea dell’orizzonte un pò più in là, come un vero leader dovrebbe essere capace di fare, risulta incapace di andare “Oltre” come lo slogan dell’ultimo V-Day prometteva.
In questa fase è un pò come se al volante di una macchina da gara ci fosse seduto un neopatentato, incapace di tirar fuori le migliori prestazioni dall’autovettura che guida, sento che preme troppo la frizione facendo andare su di giri il motore. Il M5S è l’unico soggetto politico in Italia, e forse in Europa, che ha dei contenuti, per giunta innovativi, ma il suo leader non è in grado di veicolarli, non riesce a strutturarli e a dargli una logica ed una coerenza, li sparpaglia sul tavolo in maniera disordinata e li utilizza come se fossero automotivanti ed esaustivi. Una cosa, infatti, è dire che bisogna passare ad esempio all’utilizzo delle energie alternative e un’altra è farlo e spiegare come. Una cosa è affermare che ci vuole un reddito di cittadinanza e un’altra è farlo e spiegare come. Bisogna andare oltre. Chi decide se è più importante e prioritario uscire dall’euro o mettere mano all’assetto idrogeologico del territorio? Chi stila l’agenda? Grillo e Casaleggio? Bene, finora l’hanno fatto in maniera molto confusa, superficiale e improvvisata. Chi dà del dilettante agli avversari dovrebbe dimostrare di non esserlo egli stesso per primo.
Chi ha dato fiducia al Movimento vuole sapere il “come bisogna fare” perchè il “cosa bisogna fare” lo sa già, anzi spesso è più avanti del suo leader, è già oltre. Una buona parte dei rappresentanti del Movimento, non lo dimentichiamo, sono in Parlamento non tanto perchè Grillo sa trascinare le folle ma perchè hanno già dimostrato nei territori dove agivano prima di diventarlo (quando erano Meetup) il loro valore e creato il loro consenso; così come una buona parte dei suoi elettori fa la raccolta differenziata, utilizza il sotware open source, crea forme di economia solidale, ad esempio, a prescindere dal Movimento. Tutti questi sono già oltre.
C’è un’Italia che si sente rappresentata dal M5S non tanto perchè Grillo abbia portato innovazione ma perchè lui e Casaleggio hanno incontrato e intercettato la richiesta di innovazione che già pre-esisteva e che in parte (quella più attiva) si è trasformata in deputati e senatori e in parte (quella più passiva) in elettori. Ecco, questi 10 milioni di elettori che rappresentano la nuova Italia meriterebbero un fondatore capace, come un buon genitore, di andare oltre oppure di farsi da parte e lasciarla crescere.

Massimiliano Capalbo

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  1. […] tradizionali. In realtà questo trend negativo è cominciato a Genova, quando apparve urgente andare oltre (come lo slogan della manifestazione dell’epoca invitava a fare) Grillo e Casaleggio. Fu […]

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