Non passa giorno, ormai, che non ci tocca apprendere, leggendo le cronache dei giornali o guardando i Tg, dell’avvenuto omicidio di qualcuno. Quotidianamente la cronaca riporta almeno 2-3 omicidi o atti di teppismo o di bullismo. Ciò che colpisce non è solo l’aumento della frequenza di questi tragici avvenimenti quanto la futilità delle motivazioni. Quasi sempre, infatti, il gesto estremo è dettato da incomprensioni, antipatie, invidie, gelosie spicciole. Si uccide per un parcheggio conteso, per una sosta abusiva, per una sigaretta negata, per delle urla di troppo, per uno sguardo mal interpretato. Continua a leggere
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