Draghi a guardia di tesori
Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha stanziato 700.000 euro alla Soprintendenza archeologica della Calabria per gli interventi urgenti nel sito di Kaulon, danneggiato gravemente dalle mareggiate dello scorso inverno. La battaglia non è vinta ma si tratta di un primo risultato che premia gli sforzi di tante persone che vogliono bene alla Calabria.
Chiariamo subito, non ci interessa mettere la bandierina, non ci interessa strumentalizzare la notizia per chissà quale secondo fine, non intendiamo candidarci ad alcunchè, dunque non ne abbiamo bisogno. Intendiamo, invece, porre l’accento ancora una volta sul metodo che abbiamo inaugurato qualche anno fa a Cleto e che abbiamo riproposto a Serra San Bruno prima e a Monasterace successivamente, sempre con successo.
Intendevamo accendere ulteriormente i riflettori su un valore che rischiava di andare perduto e nel nostro piccolo abbiamo dato il nostro contributo. Volevamo dire ad uno Stato alla continua ricerca di risorse economiche da rastrellare che forse è proprio da quelle archeologiche e culturali che si poteva cominciare, volevamo dire una cosa banale che però in questo Paese banale sembra non essere.
In realtà c’è una persona a cui forse più di tutte va il nostro riconoscimento e la nostra gratitudine. Si chiama Francesco Cuteri, è un giovane archeologo, ma soprattutto è un vero calabrese testardo e appassionato della sua terra che, assieme al suo staff, cura quel fazzoletto di terra e di storia come se fosse il giardino di casa propria, ogni giorno, sotto un sole cocente. Volevamo rendere onore alla passione sua e di tutti quelli che con lui collaborano per aggiungere lustro e spessore alla nostra storia, alla nostra identità.
Il 14 giugno scorso, con la nostra iniziativa, abbiamo voluto condividere un pò di sudore, un pò di passione, un pò di testardaggine, un pò di fatica insieme con lui e col suo staff. Francesco è il vero drago a guardia di quel tesoro e in questo tempo di disinteresse, di approssimazione, di superficialità, di menefreghismo ci ha insegnato che se vogliamo salvarci e risorgere ciascuno di noi deve trasformarsi in un drago a guardia del proprio tesoro.
Massimiliano Capalbo
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