Lettera a un vaccinato non ancora no-vax
Caro vaccinato,
circola sui social un messaggio rivolto ai no-vax per spiegare le ragioni per le quali tu saresti dalla parte giusta e loro sbagliata. Ho deciso di scriverti non perché mi riconosca in una delle due categorie, create ad arte dal sistema politico-mediatico per contrapporci e distrarci dalla verità, ma perché credo che in questa risposta siano in tanti a riconoscersi in entrambe le categorie che, col passare, del tempo sono destinate a fondersi sempre di più, man mano che le bugie che ci sono state raccontate emergeranno.
Non sono vaccinato per scelta e non per ideologia. Una scelta che è possibile fare in autonomia e libertà solo se si dispone delle informazioni corrette, per reperire le quali occorre saper scegliere le fonti e valutarne l’attendibilità, evitando accuratamente quelle mediate da giornalisti finanziati da governi e multinazionali. Si può scegliere solo se si ha la capacità di discernere (incrociando queste informazioni) tra ciò che è plausibile e ciò che non lo è.
E’ ormai chiaro, a chi si informa correttamente, che il virus è stato creato ed è sfuggito dai laboratori di Whuan e che se non abbiamo l’antidoto è perché chi lo ha progettato non lo ha prodotto. Per sviluppare un vaccino sarebbe servito ottenere immediatamente il virus selvaggio originario (totipotente) da parte della Cina, perché il virus una volta liberato nell’ambiente muta velocemente. Ma la Cina si è rifiutata, se lo avesse fatto avrebbe ammesso le sue responsabilità nella creazione della pandemia con le conseguenti enormi richieste di risarcimento. Se lo sapessi ci penseresti due volte prima di fidarti ciecamente degli stessi governi che hanno contribuito a scatenare la pandemia. E sapresti anche che siamo solo all’inizio di una nuova era in cui le guerre verranno combattute con armi non convenzionali progettate (manipolando proprio i virus) nei laboratori di mezzo mondo e per la quali non esistono norme nè controlli. Invece di farti sviare dalle polemiche sui tamponi, le mascherine, il green pass, chiederesti normative per garantire a livello internazionale maggiore sicurezza circa le attività che vengono svolte nei laboratori e che un domani potrebbero diventare armi per bioterroristi.
Non sono vaccinato e non intendo farlo perché gli scienziati (quelli che studiano nei laboratori, non quelli che passano il tempo negli studi televisivi) ci dicono che questo non è un “vaccino” (è stata cambiata addirittura la voce sul dizionario Merriam-Webster per perfezionare il trucco) ma un prodotto di ingegneria biotecnologica (ad Rna messaggero). Si tratta di un mini-virus creato sinteticamente, in appena 3 mesi, nei laboratori delle nuove multinazionali del settore biotech, che viene inoculato nell’organismo umano semplicemente per attenuare gli effetti di Sars-Cov-2, per un periodo massimo di 4 mesi, occupando il suo posto ma lasciandolo libero di circolare e mutare nell’ambiente, in attesa che l’effetto termini. E’ per questo che non sei immune dalla malattia e ogni 6 mesi ti dicono che occorrerà iniettare una successiva dose booster, con il risultato finale di deprimere la tua immunità naturale ed esporti anche ad altre malattie, senza contare gli effetti a lungo termine di cui non sappiamo nulla, essendo quello a cui ti stai sottoponendo il più grande esperimento biotecnologico mai compiuto nella storia dell’umanità. E’ per questo motivo che i paragoni che fai con i vaccini ricevuti da bambino non reggono e anche le tue paure di essere contagiato da me che non lo sono. Chi ha un sistema immunitario sano e non ha particolari patologie può servirsene per reagire a questo virus, quanti tuoi amici non vaccinati lo hanno avuto e non hanno sviluppato la malattia e, se l’hanno sviluppata, sono ancora vivi?
Se i “vaccini” fossero trasparenti (ovvero se le case farmaceutiche produttrici non si barricassero dietro il segreto industriale) e pubblici (ovvero prodotti dagli Stati che li hanno finanziati invece che dai privati) io non avrei alcuna preclusione nei loro confronti. Penso, per esempio, che nonostante tutto, per le persone anziane e per quelle affette da gravi patologie questi vaccini già in uso siano il compromesso migliore in termini di rischio/beneficio.
La campagna vaccinale, che era stata promessa come risolutoria, è stata un fallimento, nonostante abbia raggiunto il 90% della popolazione vaccinabile il virus continua ovviamente a circolare, perché lui fa quello per cui esiste, replicarsi. Nessuna iniziativa è stata presa per contenerne la diffusione ma solo per attenuarne gli effetti. Che è quello che la politica fa tutti i giorni, nascondere la polvere sotto il tappeto. Le restrizioni imposte dal governo hanno aggiunto problemi di natura occupazionale, economica e sociale a quelli sanitari, di cui vedremo gli effetti, anche per questi, nel lungo periodo.
Io non ho paura di ammalarmi di Covid ma di finire in ospedale (soprattutto in quelli della mia regione) dove i medici rimasti (quelli più saggi e coscienziosi sono stati allontanati ed emarginati) e gli infermieri che ci lavorano sono accecati da un’ideologia che non ha precedenti nella storia della medicina che mi fa più paura di qualsiasi epidemia. Se autorizzassero le cure domiciliari non ci sarebbe bisogno di ingolfare gli ospedali come sta avvenendo da due anni, uno dei motivi principali che hanno determinato l’elevato numero di morti nel 2020. Il 90% dei positivi in condizioni di salute normali è asintomatico oppure ha lievi sintomi che possono essere curati a casa, senza fare tanto rumore, ma nessuno gli dice come fare. Il non vaccinato che si ammala di Covid non sa a chi rivolgersi, non ha diritto a cure alternative al dogma del vaccino, non mi sembra un atteggiamento scientifico nè da paese civile e democratico
Da due anni (soprattutto nel periodo invernale) evito di frequentare posti affollati per evitare di diventare veicolo a mia volta del virus, al contrario di tanti altri vaccinati che hanno pensato, in virtù della loro puntura, di essere immuni e di poter tornare a fare “la vita di prima”.
Al contrario di te io so cosa c’è nelle carni contenute nei panini dei fast food: antibiotici. La ricerca sui virus patogeni per l’uomo ha assunto grande importanza soprattutto a seguito dello sviluppo degli allevamenti intensivi. Io so che queste pandemie nascono anche dall’abuso di antibiotici e di farmaci che quotidianamente nel mondo avvengono da parte di persone che, come te, al minimo sintomo di malessere ricorrono ai farmaci per annullare il dolore non per guarire (che è quello che sta avvenendo anche per il virus) perché tu sei cresciuto in una società che non ti ha abituato a fare sacrifici e soffrire ma ti offre in continuazione scorciatoie in nome della sicurezza. Tu non sai, per esempio, che l’uso smodato di antibiotici, assieme all’inquinamento e ad altri fattori, ha determinato uno spostamento del microbiota terrestre dai batteri ai virus e che i virus stanno soppiantando i batteri. Per sintomi banali come mal di testa, mal di denti, raffreddore e altro la natura ha pensato a tutto. Nelle piante ci sono tutti i pricipi attivi per curarli e noi la stiamo inquinando.
Ogni anno, prima dell’inverno, faccio quello che un Ministero della Salute degno di questo nome dovrebbe incentivare a fare, a prescindere dalla presenza di Sars-Cov-2: prevenzione. Mi rifornisco di prodotti naturali che rafforzano le difese immunitarie (la natura guarda caso ci rifornisce di farmaci naturali proprio alle porte dell’inverno) e mi reco alle terme dove mi sottopongo a trattamenti che mi hanno fatto dimenticare cosa sono i raffreddori, le febbri e altre patologie di cui prima ero affetto.
Al contrario di te non mi fido ciecamente del mio medico perchè so che dietro le sue prescrizioni ci sono delle case farmaceutiche che gli regalano viaggi e benefit per somministrare i farmaci che mi prescrive, il che non significa che lo faccia senza criterio o che non debba seguirle ma che posso usare anche in questo caso la mia capacità di scelta e, per molti sintomi non gravi, gli stessi farmaci possono essere sostituiti con rimedi naturali (basta conoscere quali sono). Conosco quali sono i singoli ingredienti del mio sapone o dello shampoo, non perchè sia un esperto ma perché basta digitarli sul sito biodizionario.it per scoprirlo e sceglierne di meno dannosi. Internet non serve per diventare medici ma per trovare le informazioni utili, se so cosa cercare.
Non ho bisogno di conoscere esattamente l’effetto a lungo termine dell’uso del telefono cellulare perché mi è bastato studiare a scuola un pò di fisica e biologia per capire che i campi elettromagnetici influenzano gli organismi viventi attorno a noi, in primis il funzionamento delle cellule, visto che utilizzano una differenza di potenziale per scambiarsi le sostanze nutritive, quindi cerco di ridurne l’impatto utilizzando il vivavoce o l’auricolare a filo per quanto riguarda lo smartphone e il cavo di rete invece del wi-fi per il pc.
Quanto al cibo cerco di mangiare poco nei locali e quando lo faccio scelgo quelli che utilizzano ingredienti naturali, mentre a casa preferisco procurarmi cibi direttamente da contadini o da produttori di fiducia locali invece che dai supermercati.
Da quando è iniziata questa psicosi collettiva ho fatto solo un tampone e dopo aver visto quanta plastica produce ciascun tampone (che finirà negli inceneritori e dunque nei nostri polmoni) ho capito che forse il virus è il problema minore.
Io non mi fido della scienza perché la scienza non è una religione, essendo un’interpretazione umana di fatti osservabili è fallibile. Mi fido, invece, di chi si lascia sfiorare sempre dal dubbio e antepone alle proprie opinioni e ai propri interessi dati certi, sperimentabili da chiunque e l’amore per la verità.
Io non mi sono mai illuso che ce la saremmo cavata in poco tempo, so che i processi naturali hanno i loro tempi e che siamo noi esseri umani ad avere fretta e a non sapere più attendere o fare sacrifici, una fretta innaturale che ci fa compiere errori e disastri ad ogni piè sospinto e prendere scorciatoie come quelle che ti vengono proposte quotidianamente dalle istituzioni.
Lo ammetto, ci sono tante cose che non so e che, forse, non conoscerò mai. D’altronde, parafrasando un famoso libro, rispetto allo scibile universale la nostra è solo un’illusione di conoscenza, ma cerco di ridurre al minimo la mia ignoranza perchè so che la mia esistenza nel mondo dipende dall’attendibilità di queste informazioni. Se le nostre cellule rifiutassero di informarsi come fai tu non esisterebbe la vita. La vita è informazione, chi si rifiuta di ricevere ed elaborare informazioni è destinato a fare scelte sbagliate e dunque alla lunga a soccombere.
Detto questo io non ti critico, non ti biasimo, non ti faccio alcuna predica, non cerco di convincerti a cambiare il tuo modo di pensare e di agire, lo ritengo legittimo anche se so che molte delle tue scelte hanno delle ricadute anche su di me. Sono del parere che tu abbia tutto il diritto di restare nella tua beata ignoranza, di continuare a vivere serenamente (perchè ti assicuro che chi sa perde la propria spensieratezza) e sono convinto che tu abbia anche tutto il diritto di avere paura. Ma quello che non ti permetterò mai di fare, perché non ne hai il diritto, è di trasferirmi le tue paure e, in ragione di ciò, pretendere che io adotti i tuoi comportamenti acritici e insensati.
Ah dimenticavo, ricordati che la condizione di no-vax è una condizione momentanea, appiccicheranno anche su di te questa etichetta non appena comincerai a rifiutare l’ennesima dose. Non temere, è solo questione di tempo e torneremo a far parte dello stesso club.
Massimiliano Capalbo
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