Sono riusciti a tenere le primarie nel giorno di Carnevale. Niente, non ne azzeccano una, non ce la fanno ad essere seri quelli del PD. Dopo la debacle elettorale di un anno fa avevo auspicato la loro dissoluzione per il bene loro e dell’intero Paese e invece niente. Hanno trascorso un anno a portare a termine le vendette personali interne al partito (assistere alle loro riunioni è un’ottima esercitazione di laboratorio per aspiranti psicoterapeuti) al termine delle quali sono riusciti ad aggregare (in fretta e furia perché le elezioni europee sono alle porte) le infinite correnti intorno a tre perdenti, di cui uno recidivo. Gli leggi la sconfitta sul volto, nelle posture, nelle cose che dicono, nelle azioni che compiono. La loro comunicazione non verbale è sempre dissonante e determinante rispetto a quella verbale.
Ho visto tanti vecchietti in coda ai seggi, non ho visto l’ombra di un giovane, sarebbe stata questa una notizia non il milione e 800 mila nostalgici che non si rassegnano. Un partito che non sa parlare alle nuove generazioni non può andare lontano ancora per molto, un indicatore della loro cecità.
Si illudono, ancora una volta, di avere delle chance e non si rendono conto, come è sempre accaduto nella loro storia, di stare a contribuire al trionfo dei peggiori estremismi che, al momento, sono sul mercato politico. D’altronde, le peggiori dittature e i peggiori populismi (e qui mi riferisco al più grande avuto in Italia: il berlusconismo) sono nati sempre per loro demerito e incapacità, hanno sempre rappresentato l’incubatrice nella quale si sono accresciuti.
Invece di fare autocritica e imparare dagli errori commessi, di crescere e maturare, continuano a perseverare nella migliore loro tradizione. Non ho mai visto un’opposizione più miope (accecata da odio e invidia nei confronti di ciò che non le assomiglia) e antidemocratica di questa. Non vedo differenze tra chi scende in piazza e si aggrega a marce antirazzismo e chi indossa felpe con loghi diversi a seconda del territorio che lo ospita. In entrambi i casi siamo di fronte ad un tentantivo di strumentalizzazione per fini elettorali, cambiano i mezzi ma non le finalità.
Dal giorno successivo alle elezioni non fanno altro che gettare fango sugli avversari, senza distinzioni. E questa incapacità di fare distinzioni che li porterà nuovamente al fallimento. Questa assenza di volontà di costruire un dialogo con il M5S, che in futuro potrebbe servire ad arginare movimenti più estremisti, racconta tutta la loro superbia, arroganza e miopia. D’altronde, decenni di Bersanismo e D’Alemismo, qualcosa avranno insegnato ai “giovani” piddini.
Da un anno trascorrono il tempo a dare lezioni ai nuovi arrivati tacciandoli di incapacità, impreparazione, dilettantismo. Ma se sono stati eletti con percentuali tra le più alte nella storia d’Italia evidentemente tanto competenti e capaci quelli che c’erano prima non lo erano. Se registriamo segni meno sarà il frutto del loro lungo operato o di chi è appena arrivato? Ma questo non riescono ad accettarlo, l’umiltà non sanno dove stia di casa. Non solo, non si rassegnano a cinque anni di governo che non li contempli. Dal 5 marzo 2018 hanno scatenato i loro amici, che occupano gran parte dei media nazionali, in una guerra mediatica senza precedenti che funzionerà esattamente come la profezia che si autoavvera: se racconti la realtà come fallimentare tutti i giorni il fallimento si materializzerà.
Un’opposizione che gioca allo sfascio come questa non si era mai vista, che invece di difendere gli interessi della nazione si schiera a fianco dei premier di altri paesi. D’altronde è espressione di un sentimento che viene da lontano se si comporta ancora oggi, come ci raccontava Beppe Fenoglio, come si comportavano i partigiani quando tra scegliere se sparare al nemico tedesco o al fascista italiano sceglievano il secondo.
Il Parlamento italiano ha visto nella sua storia, tra gli eletti, prostitute, razzisti, mafiosi, massoni, corrotti, ignoranti. Adesso avranno diritto di governare per cinque anni anche gli inesperti? Tra le categorie fin qui elencate mi sembra la meno pericolosa. Ne hanno il diritto? O la democrazia è un concetto che funziona solo per alcuni?

Massimiliano Capalbo

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