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L’intelligenza delle piante e la stupidità umana

Da un paio di mesi trascorro i weekend a Firenze, sto andando a lezione dalle piante che sembrano essere organismi estremamente intelligenti oltre che sensienti, in grado di adattarsi ai cambiamenti che avvengono intorno a loro e anche di collaborare e fare rete per mantenere l’ecosistema in equilibrio.
Il resto della settimana lo trascorro in Calabria dove ho l’opportunità di imbattermi, invece, nella stupidità quotidiana dell’uomo post-moderno e nell’incapacità di tutelare e valorizzare le risorse che si possiedono, come oggi pomeriggio. Nel corso di un’escursione lungo la pineta di contrada Colamaio, nel comune di Pizzo Calabro, in compagnia degli studenti di una scuola di Filadelfia, ci imbattiamo nel prodotto finale del primo maggio consumato dalle capre (e mi scuso con le capre perchè sono animali intelligentissimi) che hanno scelto questa pineta per i propri gozzovigli.
Diversi bivacchi creati a terra nella pineta erano ancora accesi e il vento, che oggi spirava costantemente, non faceva altro che alimentarli in maniera strisciante. Al nostro primo passaggio cerchiamo di spegnere un paio di fuochi ma, al ritorno, la situazione è peggiorata. Contattiamo i Vigili del fuoco che dicono di essere già al corrente, ma non arriva nessuno, provvediamo noi con delle canne a spegnerlo per circa una mezz’ora anche se, probabilmente avrà camminato ancora dopo il nostro rientro. Ci sono tutte le premesse per un’altra estate rovente.
In questo chilometrico tratto di costa, incredibile, scelto dalla tartaruga Caretta Caretta per deporre le uova, con una macchia mediterranea straordinaria, che altrove produrrebbe occupazione e ricchezza per i residenti, avvengono quotidianamente e da decenni le peggiori nefandezze, senza che nessuna “istituzione preposta” intervenga per salvaguardarla. La spiaggia è disseminata di rifiuti in ogni angolo che vengono rimossi periodicamente dall’Associazione Costa Nostra, nel tratto ricadente nel comune di Curinga, attraverso l’organizzazione di giornate ecologiche. Anche perchè se lasciassero fare al comune userebbero ruspe e cingolati, come è avvenuto in passato, i cui segni sono visibili nella rimozione di buona parte delle dune; la spiaggia, inoltre, è considerata una pista per il motocross, i quad e le jeep da parte di molti “appassionati” che qui scorazzano in barba a qualsiasi normativa e tutela. Senza contare gli orrendi lidi che vi sorgono e gli scarichi della vicina area industriale di San Pietro Lametino.
Pare sia invece vietato organizzare festival musicali, giocare col cane o a bocce e mettere l’ombrellone entro cinque metri dalla riva. Le uniche persone denunciate in questi ultimi anni pare siano stati proprio quelli che hanno tentato di tutelarla, con i fatti e non con le parole, i ragazzi di Costa Nostra che lo scorso anno, per protesta, per non avere potuto tenere lì il loro festival (l’Amministrazione Comunale di Curinga non lo ha reputato di interesse pubblico), si sono accampati con le tende e sono stati denunciati per occupazione abusiva di suolo demaniale (entro giugno si terrà il dibattimento).
In questo lembo di Calabria, dove nonostante tutto sorgono alcuni tra i resort turistici più altisonanti della regione, sono già pronti per accogliere i turisti. Basta percorrere la SS Tirrenica Inferiore 18 che conduce a Lamezia per accorgersene, ad ogni piazzola non si vedono altro che cumuli di rifiuti.
Le piante osservano e sorridono perché sanno che, nonostante tutto, sopravviveranno alla nostra stupidità come hanno sempre fatto (rappresentano da sole il 99,7% della biomassa presente sul pianeta mentre noi, assieme agli animali, siamo solo uno zero virgola). Saremo noi ad estinguerci, fortunatamente.

Massimiliano Capalbo

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