Mi ha scritto il sindaco di Montegiordano. Due mail. Nella prima mi chiede un’interlocuzione telefonica per spiegarmi come si sono svolti i fatti relativi al taglio degli alberi nel suo comune qualche settimana fa. Ho risposto riconoscendo il mio apprezzamento per il gesto di disponibilità da parte sua, chiarendo di non essere io la persona alla quale avrebbe dovuto dare chiarimenti ma, semmai, ai suoi concittadini e ai magistrati che hanno aperto un’inchiesta. Nella seconda mail chiarisce meglio lo svolgimento dei fatti e, siccome l’intento del sottoscritto e di Ereticamente non è quello di attaccare le persone ma di fare corretta informazione, pubblico molto volentieri la sua seconda mail a beneficio di chi vorrà eventualmente replicare o commentare.
Di certo, l’unica cosa che appare chiaro in questa vicenda è che, come avviene sempre in Italia, si tratta di una contrapposizione partitica tra due schieramenti che vede gli alberi soltanto delle povere vittime. Questo Paese non cambierà mai e continuerà a produrre disastri fino a quando l’agire dell’uno sarà motivato da sentimenti di rivalsa nei confronti dell’altro.

Gentile dott. Capalbo,

dire che il Suo articolo non è un attacco alla mia persona, sembra non rispondente alla rappresentazione dei fatti che Lei ha voluto pubblicare. Lei ha analizzato il tutto in maniera soggettiva descrivendo un’immagine negativa senza approfondire e conoscere realmente il caso.
Con il Suo articolo ha voluto analizzare e confutare una perizia elaborata da agronomi con alle spalle dottorati di ricerca ed esperienza pluriennale, senza aver visto dal vivo gli alberi, i luoghi, le strade, i marciapiedi, le case a pochi metri di distanza, i parcheggi sottostanti gli alberi, la caduta di un pino su un’auto parcheggiata e fortunatamente vuota, le cadute dei ragazzini che inciampano sui mattoni sollevati dalle radici, la caduta di un’anziana che l’estate scorsa si è rotta il femore, o della caduta di più alberi nel corso degli anni nella villetta comunale, il timore della gente che abita in quei luoghi e che ha paura che prima o poi un albero possa cadere sulla propria abitazione.
Queste considerazioni quanto valore hanno per Lei?
Io non la conosco e non mi sarei mai permesso di attribuirle nessun appellativo.
Nel mese di novembre la mia amministrazione ha deciso di IMPLEMENTARE il verde sul lungomare NEI TRATTI VUOTI E PRIVI DI ALBERI e nella villetta comunale, per un totale di 110 alberi (infatti la determina del 24 gennaio non parla di sostituzione). Giorno 11 dicembre (le mando il preventivo richiesto) l’ufficio tecnico ha richiesto un preventivo per l’acquisto di 110 alberi da piantare sul lungomare e 30 alberi di noci da piantare a Montegiordano Paese (con consegna febbraio) che è situato a 600 metri dal livello del mare, per iniziare a sostituire i 500 pini abbattuti dalla precedente amministrazione (da me denunciata alla Procura della Repubblica di Castrovillari il 03 aprile del 2017) per l’abbattimento, il cui ex sindaco oggi è nel comitato che ha denunciato il taglio di 78 e ripeto 78 e non 103, alberi di pino.
Quindi nessuna veggenza, io in quella data non avevo nessuna intenzione di far abbattere i pini per sostituirli con altri alberi.
Il 24 gennaio l’ufficio tecnico determina l’acquisto degli alberi da piantare nelle aree vuote del lungomare e nella villetta comunale e non in sostituzione dei pini…
L’aspetto legato alla sicurezza è arrivato successivamente a metà febbraio, in quanto dovendo sostituire tutti i pali e le luci del lungomare con i led per renderlo più illuminato e sicuro e discutendo con l’ufficio tecnico sulla necessità di rendere più sicuro il lungomare in quanto alcuni alberi di pino erano evidentemente inclinati e pericolosi, l’ufficio tecnico ha dato mandato ad uno studio di agronomi per valutare la stabilità degli alberi. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che da li a poco il Covid avrebbe bloccato tutte le attività e che la perizia avrebbe evidenziato un rischio D per 115 pini.
Abbiamo quindi fissato subito un incontro con la popolazione per il 05 marzo per comunicare loro l’esito della perizia e la nostra decisione di abbattere gli alberi in base a quanto indicato dalla stessa.
Visti i casi di caduta dei pini negli anni precedenti, credo che nessun sindaco si sarebbe assunta una tale responsabilità.
A questo punto, avendo a disposizione solo 110 alberi e prevedendone di tagliarne 78, abbiamo deciso di sostituire gli stessi con quelli abbattuti ed il resto di piantarli nelle aree vuote del lungomare.
Spero abbia fatto un po più di chiarezza.
Resta il fatto che dei 500 alberi di pino abbattuti il 03 aprile del 2017 senza alcuna documentazione a supporto se non una ordinanza di abbattimento di alberi sul ciglio delle strade, nessuno ne parla.
Resto a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento e pronto a qualsiasi dibattito pubblico.

Introcaso Rocco

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