Profitti da Covid
Il prof. Matteo Bassetti in una recente intervista televisiva ha “rivelato” pubblicamente quanto si sapeva già, ma non poteva esser detto: l’alto numero dei morti da Covid in Italia, negli ultimi due anni, dipende anche dalla procedura di calcolo: un malato ricoverato per patologie non Covid, se risulta positivo al tampone, viene classificato, in caso di decesso, come morto da Covid.
Conosco un caso simile: un malato di cuore ha un infarto, viene ricoverato, gli viene effettuato un tampone dal quale risulta positivo, due giorni dopo muore e viene classificato morto da Covid. Non è una notizia di poco conto, considerato che la narrazione terrorizzante fatta dai media fino ad oggi ha costruito sulle morti da Covid la sua forza, il governo i suoi provvedimenti restrittivi e i vaccinati la prima obiezione da sollevare nei confronti dei non vaccinati per zittirli quando tentano di spiegare loro che non ci troviamo di fronte alla peste nera.
Il prof Bassetti non dice però che lo Stato rimborsa all’ospedale, per il ricovero di pazienti Covid, una somma molto maggiore di quella elargita per i ricoveri normali. Gli ospedali, dunque, hanno interesse economico a inserire il maggior numero di decessi tra quelli da Covid. Non è un fatto “tecnico”, ma speculazione sui morti. Se a questo aggiungiamo la candida ammissione del Presidente della Regione Calabria, Occhiuto, che si vanta di elargire 25 euro ai medici per ogni vaccinato, ci rendiamo conto di come l’emergenza si sia trasformata in una pacchia per molti.
I conteggi dei morti da Covid sono una truffa ai danni dello Stato, permessa dallo Stato stesso il quale a sua volta ha sfruttato il numero così gonfiato dei decessi italiani per ottenere dalla UE il finanziamento più elevato concesso agli stati membri.
Questo spiega perchè sia così difficile uscire in Italia dall’emergenza sanitaria: molti, troppi hanno guadagnato e ancora guadagnano dall’economia da Covid-19. Ne esce l’immagine di un paese corrotto, etimologicamente “rotto insieme”. Non è una corruzione singola, ma sistemica.
Giuliano Buselli
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