I non vedenti di Roccella Jonica
Ogni volta che mi reco nella locride non riesco a non lasciarmi catturare dalla splendida rocca sulla quale sorge il castello Carafa di Roccella Jonica. La nuova SS 106 che collega Roccella a Locri passa proprio dietro la rocca e da qui appare ancora più suggestiva. Nel pomeriggio di ieri decido di fermarmi per visitarla. Mi approccio sempre ai luoghi dove non sono mai stato prima come un turista che, catturato da una visione, decide di avvicinarsi per scoprire.
All’ingresso Nord del centro abitato vedo una freccia turistica marrone che indica “castello” e la seguo. Giungo in una zona con ampio parcheggio dove d’estate si tengono concerti (storicamente si è sempre tenuto il Roccella Jazz Festival), parcheggio l’auto e noto una staccionata in alto che mi fa intuire l’esistenza di un camminamento che conduce in cima al castello. Alcuni cartelli molto piccoli indicano un sentiero “Fitwalking Roccella – Percorso Rosso” con sette loghi: Unione Europea, Approccio Leader, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Regione Calabria, GAL Serre Calabresi e GAL Alta Locride.
Il cancello è aperto, sulla sinistra un’area giochi per bambini e dritto un lungo camminamento che sale su per il pendio. Mi colpisce subito la macchia mediterranea molto ricca e variegata che lo circonda e che rende la passeggiata ancora più piacevole. Raggiungo una scalinata in legno al termine della quale sulla sinistra inizia un camminamento panoramico molto bello tra due staccionate che mi promette un panorama sulla marina e che sembra girare attorno alla rocca, a destra invece un sentiero che però si perde nella vegetazione. Seguo la strada di sinistra più pulita e intuitiva. Come immaginavo il percorso è molto panoramico e si vede la marina dall’alto, peccato che si tratti solo di una lunga distesa di cemento e che improvvisamente il percorso si interrompa e mi si apra davanti il vuoto. Sembra, infatti, che la staccionata sia stata bruciata in questo punto prima di congiungersi con un’altra scala in legno che però finisce in un canale di scolo. Nel frattempo sento l’eco di una voce provenire dalla marina, è un signore che parla dell’importanza di andare a votare. Intuisco che è in corso un comizio elettorale da qualche parte.
Sono costretto a tornare indietro al bivio iniziale e a seguire il sentiero che si perde nella vegetazione. Qui la cosa si fa più interessante, comincio a sentirmi Indiana Jones o uno di quegli esploratori che scoprirono i templi Maya nelle foreste del Messico. Nonostante la vegetazione, infatti, si notano dei gradoni in pietra che salgono su per la rocca. Il percorso è perfettamente riconoscibile e percorribile, andrebbe semplicemente ripulito dall’erba. Seguo i gradoni e qui il sentiero diventa ancora più suggestivo, la vegetazione spontanea ha creato ombra e scorci molto belli sul mare, da qui il cemento della marina si vede di meno e la visione diventa più piacevole. Ci sono anche delle piccole aree di sosta panoramiche (un paio) lungo il percorso e il castello si può ammirare da diverse angolazioni. Ma anche qui, giunto in cima, praticamente a due passi dal castello, il percorso è sbarrato da un cancello.
Possibile che il castello di Roccella non sia raggiungibile e visitabile? Eppure mi era sembrato di capire che lo fosse. Qualche settimana fa, ad un convegno presso l’area archeologica di Kaulon, un esponente del consorzio degli albergatori della locride, con grande piglio retorico, aveva affermato che loro sono pronti ad accogliere i turisti ma che sono abbandonati (leggi non ci danno finanziamenti) dallo Stato. Forse ho sbagliato strada. Certamente un turista di passaggio farebbe lo stesso mio errore. Ritorno all’auto e chiedo informazioni presso un bar e mi dicono che la strada per il castello è un’altra, dalla piazza principale e si può arrivare in auto (ovviamente, che stupido, i calabresi vanno in auto non a piedi). Passando dalla piazza principale noto un palco vuoto e delle bandiere del M5S e qualcuno che al microfono parla del problema delle microplastiche nel mare.
La strada che sale in cima alla rocca è anche ben lastricata e conduce proprio davanti al castello, peccato però che qui non ci siano parcheggi e che il castello sia chiuso (apre solo la domenica mi dice la signora del bar vicino). Visto dal cancello, però, non sembra così attraente questo castello, sembra un cantiere, a fianco infatti sono affissi due cartelli con il logo dell’Unione Europea (POR Calabria 2007-13) che ci dicono che per il restauro e il consolidamento del castello sono stati stanziati, in totale, circa 2 milioni di euro. Da questo lato il panorama è decisamente migliore, si può allungare lo sguardo sulla Costa dei Gelsomini e su alcuni antichi e bellissimi palazzi nobiliari.
Mentre torno indietro mi imbatto in un cartello che indica la Torre di Pizzofalcone, anche qui un sentiero si inerpica su per la rocca. Lo seguo e qui, oltre all’incuria, c’è anche il vandalismo, i cavi elettrici che portavano la corrente ai led che illuminavano il sentiero sono stati divelti. Ad un certo punto comincia una scalinata in ferro, arrugginita, che mi conduce in cima alla rocca da dove si gode un panorama spettacolare sul castello e sull’abitato di Roccella, da quassù le brutture scompaiono.
Ritorno all’auto, mi fermo a prendere un gelato.
Chiedo al barista: “Cosa c’è da vedere nel castello?”
“Nulla – mi risponde – ci sono solo stanze.”
“Si paga un biglietto?”
“No, è gratuito.”
Ritornando all’auto noto un manifesto, riguarda l’inaugurazione del nuovo waterfront (adesso non si dice più lungomare) di Roccella Jonica, intitolato ad un noto partitico locale, la data dell’inaugurazione è quella odierna, l’orario è proprio adesso. Ridiscendo nella marina e mentre il comizio dei cinque stelle nonostante sia nella piazza principale è deserto, poche centinaia di metri più in là una folla di non vedenti si accalca sull’ennesimo piatto e banale lungomare.
Massimiliano Capalbo