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Lo Stato anti, la società contro

statueContinuo a non comprendere come una nazione sia contro qualcosa e faccia leggi contro qualcuno. Lo trovo un modo molto semplicistico di affrontare i problemi, molto propagandistico e poco utile. Però fa molta scena.
Una nazione dovrebbe essere pro qualcosa e non contro. Non si può essere contro qualcuno o qualcosa che fa parte di te, che è comunque espressione della tua stessa cultura, storia, spirito del popolo.
La mafia, ad esempio, viene trattata come se fosse altro da sé, come se fosse un’entità reale formata da uomini diversi da quelli che poi quotidianamente fanno parte della società civile e delle istutuzioni.
La disoccupazione, ad esempio, con tutte le sue leggi contro. L’evasione fiscale, gli sprechi. Tutta roba contro. Bugie che ci raccontiamo per avere la coscienza pulita e l’impressione di fare qualcosa. Ma non si farà mai nulla contro se non si capisce per chi o per che si agisce.
Non sarebbe forse meglio fare leggi che incentivino il cittadino a pagare le tasse o che premino il dipendente pubblico più virtuoso?
Non sarebbe meglio agire sul sostrato sociale che genera il disagio, piuttosto che fare leggi sul associazioni a delinquere?
Non sarebbe meglio agire sulla capacità ed il talento degli uomini piuttosto che combattere la disoccupazione?
Il punto è che è facile creare sostantivi e dichiarare di combatterli. Non si combatte l’uomo mafioso ma la mafia. Piccolo sotterfugio semantico. La mafia è qualcosa di incorporeo, etereo, da cui si può prendere facilmente le distanze. L’uomo mafioso è un poliedro difficile da arginare perché l’atteggiamento mafioso è tipico di ciascuno di noi quando tace, quando guarda dall’altra parte o, semplicemente, quando parcheggia in doppia fila. Molto meglio creare spaventapasseri contro cui tutti possono puntare strali, veri o falsi che siano.
La disoccupazione è il male, non l’incapacità individuale di creare valore sociale attraverso il lavoro. L’evasione è il male, non l’impossibilità di tenere una condotta civile anche nell’esercizio del giusto desiderio di iniziativa economica.
L’attributo è ciò che si predica di un ente. E’ qualcosa che vale fin tanto che di tale soggetto si predica e non esaurisce gli infiniti potenziali attributi della persona.
Il sostantivo è una pietra morta. Sta lì, non cambia e non può cambiare.
Proprio come questo Stato anti, questa società contro….
Nuccio Cantelmi

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