Neanche un caffè
La scorsa settimana un’inchiesta di Report, dedicata al mondo del caffè, ci ha rivelato che non sappiamo più preparare la bevanda nazionale che ci ha resi celebri nel mondo: l’espresso. Siamo riusciti ad annacquare, è il caso di dirlo, anche questo rito che fa parte, da secoli, della nostra cultura. Ma l’inchiesta ha avuto soprattutto il merito di accendere i riflettori sulla perdita di passione, da parte degli italiani post-moderni, verso il proprio lavoro.
Il dato che è emerso nel corso dell’inchiesta, infatti, è stato proprio questo. L’approssimazione, la superficialità, l’improvvisazione e la scarsa professionalità con cui, anche in alcuni bar storici del Paese, si prepara la famosa bevanda, sintomo della perdita di interesse e passione nei confronti del proprio lavoro, divenuto ormai semplice routine. In verità questo è un atteggiamento generale molto diffuso nella totalità degli ambiti lavorativi, basti pensare per esempio al personale che lavora negli ospedali o negli uffici pubblici per renderesene conto.
La convinzione è che ci siano lavori di serie A e lavori di serie B e C. Che abbia una senso provvedere ad una qualificazione professionale di alto livello come per il medico, l’ingegnere o lo scienziato e che non sia necessaria, invece, ai fini dello svolgimento di mansioni, erroneamente considerate più umili, come il muratore, il falegname, il barista o l’operatore ecologico per fare solo alcuni esempi.
Lavorare è sempre più un dovere da assolvere nella maniera più rapida possibile, perchè nella maggior parte dei casi ritenuto uno sforzo obbligato. E’ sempre più un escamotage, per tirare a campare, per portare a casa del denaro. E’ sempre meno uno strumento di realizzazione personale. Quando un interesse non si lega ad una passione tutto si concentra sul guadagnarsi da vivere e qualsiasi mansione diventa equivalente, dunque priva di senso e di valore. Senza passione, infatti, non si è in grado di preparare neanche un caffè.
Quando invece si riesce a trasformare una passione in un’attività lavorativa la fantasia e la creatività lavorano per realizzare il capolavoro e anche la semplice preparazione di un caffè può diventare un’arte. L’impoverimento sociale a cui assistiamo non è altro che una conseguenza dall’inaridimento delle passioni individuali.
Massimiliano Capalbo
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