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Il Raduno delle Imprese Eretiche

È giunto il tempo che la Calabria riscopra di avere persone di talento e passione che hanno intrapreso la via della sfida ai luoghi comuni ed alle convenzioni imposte e che agiscono nel solco di una traccia non scritta. E’ giunto il tempo del secondo Raduno delle Imprese Eretiche.
Anche quest’anno l’obiettivo sarà quello di mettere insieme, per due giorni, sabato 16 e domenica 17 marzo, uomini e idee che possano imprimere una svolta decisiva alle sorti di questa regione e della nazione tutta.
Nella terra della politica soverchiante e del vittimismo atavico, stiamo scoprendo sempre più eretici che hanno scelto di agire in maniera non convenzionale, con il preciso intento di costruire valore sociale attraverso la propria sfida umana e professionale.
L’iniziativa, che abbiamo lanciato per la prima volta nel 2011, nasce dalla consapevolezza del bisogno, da parte della società post-moderna, di eretici, ovvero di persone che hanno deciso di mettere la sfida dinnanzi ai loro occhi ed hanno affrontato la vita con eresia, scegliendo una strada differente, sfatando luoghi comuni, andando laddove altri credevano fosse impossibile andare.
È eretico l’amministratore pubblico che mette nel proprio lavoro passione ed intraprendenza, realizzando così il cambiamento del territorio.
È eretico l’imprenditore che, attraverso l’attività commerciale, non persegue solo il mero profitto ma genera ricadute positive, in termini di valore aggiunto, anche sulla comunità in cui opera.
È eretico il comune cittadino che individua nuovi modi di essere o di fare, che mette in discussione lo status quo, che resiste alla sopraffazione e che dona all’umanità conoscenza e sapere in modo libero e condivisibile.
Tutti, con il proprio esempio, possono stimolare la società ad andare avanti e a non cedere allo sconforto ed alla rassegnazione.
Le imprese eretiche non sono riconducibili solamente ai titolari di aziende o di attività commerciali. Sono attività che hanno tracciato una strada, sono uomini che hanno intrapreso una sfida, in un senso non convenzionale ed innovativo. Sono questi ultimi che possono insegnarci il rispetto delle tradizioni, la forza del legame solidale, la gioia del dono e della condivisione, l’amore per la terra e per i suoi frutti naturali, la bellezza del paesaggio, il sapore del genuino, la passione incondizionata.
Oggi c’è bisogno di eretici per uscire da una crisi che appare senza fine, per sconvolgere il modo comune di pensare e di agire, per remare controcorrente ed inventare nuove strade mai prima battute o dimenticate da troppo tempo per essere ripercorse.
L’obiettivo della due giorni è quello di confrontarsi e raccontare la propria sfida, per gettare le basi di future trame. La condivisione e l’orizzontalità tra tutti i partecipanti porterà, come è successo per la prima edizione, a tessere nuove relazioni, ad intrecciare esperienze e delineare nuovi orizzonti.
Il Raduno servirà a dare nuova linfa a coloro che vivono ogni giorno in prima linea seguendo la strada impervia della legalità e della sana imprenditoria e, ciò nonostante, difendendo valori eretici come quelli sopra descritti. C’è bisogno di coesione e di confronto da opporre al silenzio delle istituzioni ed alla solitudine di chi intraprende un percorso differente. C’è bisogno di buoni esempi da divulgare e portare all’attenzione dei giovani per accendere nei loro cuori la voglia della sfida. C’è bisogno di sognare nuove frontiere e di spostare in là quelle attuali.
Sabato 16 e Domenica 17 marzo, presso il Villaggio Mancuso della Sila catanzarese, 14 “produttori di valore sociale” disegneranno nuove vie e tracceranno nuovi percorsi da seguire come esempio per il futuro della nostra regione.
L’intento è quello di riuscire a far sì che il “Raduno delle Imprese Eretiche” non sia solo un momento di incontro ma sappia accendere quella fiamma che muove verso il cambiamento, che è già presente nel nostro territorio sotto forma di tante scintille isolate che non riescono, però, ad assumere la forma di un incendio capace di bruciare il passato della mediocrità, del vittimismo e della corruttela.
La prima giornata, sabato 16 marzo, si terrà presso il Grand Hotel Parco dei Pini e sarà suddivisa in quattro sessioni, le imprese eretiche verranno ripartite in quattro categorie: quelle animate da passione, quelle che assecondano la vocazione del territorio, quelle che hanno scelto di condividere idee e conoscenze e, infine, quelle che hanno scelto la strada più impervia.
Nella seconda giornata, domenica 17 marzo, presso l’Albergo della Posta verrà dato ampio risalto al racconto dei risultati raggiunti dal progetto Destination Mountain, sottoprogetto del miniprogramma Robinwood Plus del programma comunitario INTERREG IV C, che ha visto coinvolti la Provincia di Cosenza in qualità di capofila con il Parco Nazionale della Sila, il Metsahallitus Natural Heritage Services (Finlandia) con la riserva naturale di Paliakka, il comune di Dealu (Romania) con la riserva naturale biogenetica di IVÒ Wildlife Park in Harghita Mountains, il Comune di Reggio Calabria con il Parco Nazionale dell’Aspromonte e Orme nel Parco. Un buon esempio di sinergia tra pubblico e privato.
Sarà, inoltre, presentato il nuovo libro di Massimiliano Capalbo dal titolo “Gli orsi e lo zoo: perché il Sud Italia non riesce a trasformare in valore tutte le risorse che possiede”.
Infine, sarà presentata la versione definitiva dell’Agenda per la Calabria, il programma che abbiamo scritto e pubblicato su questo sito e che nei prossimi giorni discuteremo, punto per punto, chiedendo il vostro contributo di idee fino al giorno del Raduno e dal quale intendiamo ripartire per lanciare la sfida di questa edizione del Raduno. Si chiamerà Villaggio Mancuso 2.0 e sarà una proposta di rilancio della nota località turistica montana, simbolo del fallimento delle politiche di sviluppo fin qui adottate, appositamente scelta come sede dell’evento, grazie alla nascita di un consorzio di operatori giovani e competenti che, insieme con Orme nel Parco si prefiggono l’obiettivo, nell’arco di tre anni, di cambiarne l’immagine ed il destino.

Massimiliano Capalbo e Nuccio Cantelmi

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