Ci fu un tempo in cui comunicare significava lasciare traccia di sé ed il mezzo di comunicazione era esso stesso un messaggio. Le pitture rupestri, ad esempio, avevano senso sia per il contenuto, per ciò che gli autori volevano significare, sia in se stesse. La sola presenza della mano dipinta significava l’essere dell’uomo, la sua consapevolezza creativa e la sua pervicace volontà di rappresentare il mondo. Continua a leggere

La tendenza è alla semplificazione, è in atto da tempo ed è imputabile alla strabordante presenza dei media nella nostra vita che tendono a semplificare la complessità, perdendone di vista il senso. La tendenza è quella di etichettare, di appiccicare dei cartellini sui problemi con l’intento illusorio di riuscire così a catalogarli, dominarli e, di conseguenza, risolverli. Continua a leggere

Quando, nel ’92, decisi di frequentare il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, volevo fare il giornalista. Nonostante fossi rimasto affascinato per un periodo, come un pò tutti all’epoca, dall’informatica ed avessi conseguito il diploma di Perito Tecnico Industriale avevo sempre conservato la passione per la lettura e le materie umanistiche. Continua a leggere