Se non volete riflettere, immaginate
Immaginate. Immaginate di essere un imprenditore o di stare per diventarlo. Se lo siete già, immaginate di sapere che il prodotto che avete in mente di lanciare sul mercato a breve, sarà acquistato dai clienti di tutto il mondo, o quasi. Immaginate che, ancora prima di produrlo, qualcuno vi paghi in anticipo per farlo, quindi che non abbiate costi di sviluppo. Immaginate di sapere di non avere neanche bisogno di spendere soldi in pubblicità per venderlo, perché un’autorità obbligherebbe tutti ad acquistarlo. Immaginate che, una volta immesso sul mercato, se questo nuovo prodotto dovesse essere difettoso o non corrispondere alle aspettative dei vostri clienti o addirittura dannoso, voi riusciate a svincolarvi da qualsiasi responsabilità, anzi che ci sia qualcuno disposto ad assumersele al posto vostro. Eh, direte voi, ma questa è fantascienza, sarebbe una pacchia, il sogno irrealizzabile di qualsiasi imprenditore (anche se per uno così la parola imprenditore non sarebbe per nulla adatta), nessuno mai lo permetterebbe. Qualcosa dovrebbe pagare, gli romperebbero le scatole con un’infinità di autorizzazioni, nessuno gli permetterebbe di avere il monopolio o di far parte di un oligopolio.
E invece no. E’ quello che è accaduto e sta accadendo con i vaccini, senza che nessuno si scomponga più di tanto.
Da questo momento in poi del mio ragionamento sono consapevole che sto cominciando a perdere una parte dei lettori, perché il cervello di alcuni, abituati dai media a ragionare in maniera binaria, avrà smesso di concentrarsi sullo scenario che sto invitando a immaginare e si starà domandando se chi scrive sia un no-vax o un pro-vax. Li saluto e li ringrazio per l’attenzione prestata fin qui e proseguo con gli altri ad immaginare, perché riflettere già richiederebbe una consapevolezza superiore.
Immaginate quanti soldi, l’imprenditore che stiamo immaginando di essere, può accumulare in uno scenario di questo tipo. Nella storia dell’umanità non si è mai registrata una concentrazione di denaro di questa portata nelle mani di così poche persone. Roba da far impallidire Apple, Facebook, Google, Amazon e finanche la ‘ndrangheta. Vorrei che vi soffermaste a immaginare cosa ci si possa fare con tutti questi soldi. Vorrei che vi soffermaste a immaginare quanto potere tutti questi soldi possano concentrare nelle mani di pochi. Vorrei che vi concentraste a immaginare quali nuovi equilibri mondiali sta generando e genererà questa nuova concentrazione di risorse. Vorrei che immaginaste quanto possano ancora contare i governi e quanto consenso politico si possa comprare con tutto questo denaro. A questo punto del ragionamento un’altra fetta di lettori mi abbandonerà adducendo motivazioni di carattere sanitario, di sicurezza pubblica, di emergenza e via giustificando, saluto e ringrazio anche loro per aver resistito fin qui e invito chi vuole proseguire a immaginare la reale pericolosità di questo virus paragonato ai precedenti comparsi nella storia dell’umanità e alle numerose altre malattie che ci colpiscono quotidianamente per le quali, una concentrazione di denaro così grande, basterebbe a trovare la cura in pochi anni. Ma, soprattutto, a immaginare la sua reale pericolosità in rapporto allo scenario che stiamo immaginando.
E’ veramente questo il prezzo che occorre pagare? E’ veramente più pericoloso il virus dello scenario che abbiamo di fronte? Un’economia reale (e non finanziaria) in ginocchio, la diffusione della depressione e dell’alcolismo, l’aumento dell’inquinamento ambientale (disinfettanti, mascherine, stoviglie usa e getta…), l’indebolimento delle relazioni e dell’impegno sociale, la scomparsa della cultura, la perdita di due anni scolastici, l’impossibilità di programmare la propria vita, il blocco della mobilità sociale, la perdita della capacità di ragionamento, l’aumento della diffidenza sociale, l’aumento dell’uso patologico delle tecnologie soprattutto tra i giovani e via costando.
Vi invito a immaginare su quante altre nuove paure ed emergenze, da domani in poi, si sentiranno autorizzati a ripetere lo stesso gioco, lo stesso scenario, gli “imprenditori” di cui sopra. Stiamo andando verso un’era delle emergenze: idriche, psicologiche, alimentari, ambientali, climatiche che, se renderanno quanto sta rendendo quella sanitaria, allora in tanti avranno l’interesse a che restino emergenze per molto tempo.
Nessuno scrittore di fantascienza o del filone cyberpunk avrebbe mai venduto un solo libro, in passato, con una trama così. Sarebbe stata poco plausibile, poco attinente con la realtà delle cose. Eppure la realtà ha superato ogni immaginazione, ecco perché forse per comprendere occorre lasciare andare la fantasia e usare l’immaginazione. Se non volete riflettere almeno immaginate, perché è attraverso l’immaginazione che l’uomo ha sempre piegato e trasformato la realtà.
Massimiliano Capalbo
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